La montagna vanta da sempre l’immagine di luogo sano, dove l’attività fisica e il camminare trovano le condizioni naturali migliori per la salute.
Chi viene a Sauris sicuramente non trova né congestione di gente e auto, né quel traffico che ha reso celebri le località turistiche più conosciute dell’arco alpino. Sauris è pace.
Qui si trovano il microclima ottimale e le migliori condizioni anche per chi ama ritirarsi in attività di recupero psicofisico.
L’altitudine è ideale per riposare (tra i 1200 e i 1400 metri) e per svolgere un’attività fisica all’insegna di un benessere complessivo. Ecco alcuni suggerimenti: escursioni in quota, trekking, percorsi ideali per chi si allena con MountainBike o con le racchette per il Nordic Walking.
L’allenamento in montagna è ritenuto utile principalmente per tre motivi:
1. migliora la capacità di utilizzare l’ossigeno;
2. stimola la capacità di trasporto dell’ossigeno nel sangue;
3. sviluppa la capacità aerobica.

foto cc by Hans Braxmeier – Pixabay
Tono prima di tutto!
I benefici dovuti alla permanenza in alta quota sono anche tre:
1) incremento della frequenza cardiaca a riposo
2) incremento dei valori pressori durante i primi giorni
3) adattamento endocrinologico (incremento di cortisolo e catecolamine) che riequilibra il nostro benessere e le funzionalità del sistema corporeo
La prestazione atletica in quota
Premesso che lo scopo principale dell’allenamento fisico in altitudine è lo sviluppo della prestazione, occorre ricordare che lo sforzo aerobico in montagna è maggiore.
La resistenza dell’aria infatti – quale insieme di forze che si oppongono al movimento di un corpo nell’aria stessa – è in rapporto diretto con la densità dell’aria e diminuisce con l’aumentare della quota: ciò comporta dei vantaggi nelle discipline sportive, perché parte dell’energia spesa per vincere la resistenza dell’aria può essere utilizzata per il lavoro muscolare.

foto by Ryan Smith – FlickR (da CreativeCommons)
Tono prima di tutto!
Ricordiamo però che oltre i 2000 metri la capacità aerobica si riduce del 10% ogni 1000 metri (sulla cima dell’Everest la massima capacità aerobica è del 25% rispetto al livello del mare), e quindi lo sforzo aumenta!
Per le prestazioni aerobiche, come ad esempio il ciclismo, il vantaggio è notevole, a causa della ridotta pressione atmosferica, che ha effetti positivi sulla meccanica respiratoria.
A conclusione del soggiorno in quota vanno comunque pianificati uno o due giorni di lavoro aerobico blando evitando nelle fasi di acclimatazione di applicare carichi di lavoro elevati. Dopo sette/dieci giorni dal ritorno dall’altitudine si possono valutare gli effetti positivi, in particolare per chi effettua questo allenamento per la prima volta.
Per questo le squadre sportive che si preparano a una gara importante, raramente la precedono da un allenamento in altitudine.

foto cc by Spinheike – Pixabay
Tono prima di tutto!
Last but not least: la dieta in quota.
Questo è l’aspetto più piacevole per chi ama non rinunciare ai piatti ricchi di calorie: in altitudine infatti è importante contemplare i carboidrati nella dieta quotidiana, in quanto l’organismo in quota richiede più carboidrati perché deve mantenere basso il fabbisogno di ossigeno.
Naturalmente un’alimentazione razionale, con un apporto adeguato di liquidi, è condizione essenziale per un fruttuoso allenamento in alta quota. In più, per chi è allenato e ne ha l’età, un buon bicchiere di vino dà tono e vigore e non nuoce certo alla salute!
foto in copertina by Jorg Heymans – FlickR (da CreativeCommons)