La montagna vanta da sempre l’immagine di luogo sano, dove l’attività fisica e il camminare trovano le condizioni naturali migliori per la salute.
Chi viene a Sauris sicuramente non trova né congestione di gente e auto, né quel traffico che ha reso celebri le località turistiche più conosciute dell’arco alpino. Sauris è pace.
Qui si trovano il microclima ottimale e le migliori condizioni anche per chi ama ritirarsi in attività di recupero psicofisico.
L’altitudine è ideale per riposare (tra i 1200 e i 1400 metri) e per svolgere un’attività fisica all’insegna di un benessere complessivo. Ecco alcuni suggerimenti: escursioni in quota, trekking, percorsi ideali per chi si allena con MountainBike o con le racchette per il Nordic Walking.
L’allenamento in montagna è ritenuto utile principalmente per tre motivi:
1. migliora la capacità di utilizzare l’ossigeno;
2. stimola la capacità di trasporto dell’ossigeno nel sangue;
3. sviluppa la capacità aerobica.
Tono prima di tutto!
I benefici dovuti alla permanenza in alta quota sono anche tre:
1) incremento della frequenza cardiaca a riposo
2) incremento dei valori pressori durante i primi giorni
3) adattamento endocrinologico (incremento di cortisolo e catecolamine) che riequilibra il nostro benessere e le funzionalità del sistema corporeo
La prestazione atletica in quota
Premesso che lo scopo principale dell’allenamento fisico in altitudine è lo sviluppo della prestazione, occorre ricordare che lo sforzo aerobico in montagna è maggiore.
La resistenza dell’aria infatti – quale insieme di forze che si oppongono al movimento di un corpo nell’aria stessa – è in rapporto diretto con la densità dell’aria e diminuisce con l’aumentare della quota: ciò comporta dei vantaggi nelle discipline sportive, perché parte dell’energia spesa per vincere la resistenza dell’aria può essere utilizzata per il lavoro muscolare.
Tono prima di tutto!
Ricordiamo però che oltre i 2000 metri la capacità aerobica si riduce del 10% ogni 1000 metri (sulla cima dell’Everest la massima capacità aerobica è del 25% rispetto al livello del mare), e quindi lo sforzo aumenta!
Per le prestazioni aerobiche, come ad esempio il ciclismo, il vantaggio è notevole, a causa della ridotta pressione atmosferica, che ha effetti positivi sulla meccanica respiratoria.
A conclusione del soggiorno in quota vanno comunque pianificati uno o due giorni di lavoro aerobico blando evitando nelle fasi di acclimatazione di applicare carichi di lavoro elevati. Dopo sette/dieci giorni dal ritorno dall’altitudine si possono valutare gli effetti positivi, in particolare per chi effettua questo allenamento per la prima volta.
Per questo le squadre sportive che si preparano a una gara importante, raramente la precedono da un allenamento in altitudine.
Tono prima di tutto!
Last but not least: la dieta in quota.
Questo è l’aspetto più piacevole per chi ama non rinunciare ai piatti ricchi di calorie: in altitudine infatti è importante contemplare i carboidrati nella dieta quotidiana, in quanto l’organismo in quota richiede più carboidrati perché deve mantenere basso il fabbisogno di ossigeno.
Naturalmente un’alimentazione razionale, con un apporto adeguato di liquidi, è condizione essenziale per un fruttuoso allenamento in alta quota. In più, per chi è allenato e ne ha l’età, un buon bicchiere di vino dà tono e vigore e non nuoce certo alla salute!
foto in copertina by Jorg Heymans – FlickR (da CreativeCommons)