Paola Schneider è un’albergatrice di rilievo nel panorama carnico.
Proprietaria del RiglarHaus di Sauris, Paola è il referente principe della propria azienda di famiglia, che conduce con entusiasmo e grande senso di responsabilità. Sua è la scelta di ampliare recentemente l’Hotel con l’area wellness, dove oggi la figlia Eliana ne è divenuta responsabile.
E sua è la costante partecipazione alle attività locali come rappresentante commerciale.
Inoltre Paola è anche attiva in molte aree istituzionali e sociali del proprio territorio. Grazie al suo lavoro costante, unito di perseveranza e tenacia, il RiglarHaus ha ottenuto l’importante riconoscimento il Diploma di Benemerenza con medaglia d’oro dalla Camera di Commercio, distinguendosi come “azienda che si è affermata per dinamismo e spirito innovativo”.
Oggi vogliamo raccontarvi qualche nota personale di Paola, indubbiamente un momento di relazione di valore.
Una storia di famiglia, intervista a Paola Schneider
Ho incontrato Paola alle otto di sera, dopo che tornava dall’Istituto “Linussio” di Tolmezzo per un suo intervento a un tavolo tecnico-scientifico di lavoro sull’alternanza scuola lavoro. Paola è dell’idea che la scuola deve fare di più per preparare persone capaci ad inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro e sente perciò la necessità di dare il proprio contributo. Paola ha dunque accettato l’invito del “Linussio” ad intervenire come esperta per elaborare con i docenti una scaletta di obiettivi facilitatori del processo di avvio al mercato del lavoro per i ragazzi.
– Ma Paola, non sei un’albergatrice?
“Sì, è vero”, sorride, “e un giorno devo imparare a dire di no a qualcosa. In effetti ho accettato questo incarico perché credo che aiutare gli studenti sia giusto ed importante. Prima o poi queste persone caratterizzeranno il mondo del lavoro del futuro e voglio sentir dire che -i ragazzi di oggi sono pronti ad affrontare il mondo del lavoro-”. E’ il mio piccolo contributo per creare un futuro migliore.
– Torniamo al RiglarHaus. Cosa ti ha portato a diventare albergatrice?
“Rettifico la domanda: chi mi ha fatto diventare albergatrice?
È stato mio nonno Pietro. Aveva due mestieri: lavorava in posta e durante la guerra aveva aperto un’osteria. Fu una sua necessità aprire il Riglar, perche non aveva più una gamba e non poteva più recarsi a Sauris a piedi come si faceva a quel tempo. L’attività è cresciuta e negli anni settanta era venuto il momento di dare uno slancio all’attività. Le figlie, tra cui me, avevano convinto il papà a ristrutturare ma purtroppo dopo la ristrutturazione il papà Armando viene e mancare. Da quel momento abbiamo tutti avvertito un senso di responsabilità maggiore, un forte senso di cambiamento di vita e abbiamo deciso di sviluppare l’attività, aggiungendo nuove camere. In famiglia abbiamo ragionato su chi potesse condurre l’attività: Sandra lavorava già in posta, Sonia era piccola, Luisa non aveva la vocazione, Piero amava stare all’aperto. A me piaceva il rapporto con gli ospiti e avevo già sviluppato una formazione amministrativa; il passo è stato breve e ho scelto questo mestiere.”
Intervista a Paola Schneider
– Sei molto impegnata … quali sono le tue principali responsabilità di vita?
“Per Sauris sono sempre stata un pò la referente per molti operatori. Amo viaggiare e confrontarmi con altri paesi che fanno turismo; seguo molte attività per gli albergatori, a partire dalla funzione di Presidente della Proloco di Sauris – dove ho compreso appieno quanto il turismo sia importante per le nostre comunità; ho operato nel consiglio dell’azienda di soggiorno della Carnia; sono da sempre iscritta all’Associazione dei Commercianti di Tolmezzo; ho anche ricoperto varie cariche istituzionali, vice presidente di Confcommercio provinciale, vicepresidente Federalberghi provinciale e oggi presidente Federalberghi regionale. Dallo scorso ottobre sono in Camera di Commercio. Ho sempre cercato di aiutare il mio paese, senza mai distogliermi dall’attività di consigliere comunale a Sauris e del nostro albergo di famiglia.
Opero da sempre volontariamente per tutte le associazioni, perché credo nel valore turistico Carnia, dove ho cercato anche di creare un sistema di promozione integrato locale”.
Una storia di famiglia, intervista a Paola Schneider
– Paola, racconta la tua giornata tipo...
(Paola sospira). “Mi alzo presto, ma apro l’azienda verso le 7,30 e fino alle 9,30 e provvedo subito alle colazioni; porto la legna al fogolàr e dopo aver ben sistemato in sala e dato indicazioni alle ragazze, guardo la posta e rispondo alle mail, facendo la metà delle telefonate che vorrei fare … A metà mattina inizio a gestire gli ordini e proseguo con le direttive delle ragazze per la giornata.
Verso le 11,15 entro in cucina ed esco tra le 14 e le 15. Due o tre volte alla settimana vado a Tolmezzo, a Udine e a Trieste e cerco di essere a casa per l’ora di cena dove mia madre Caterina o qualche aiuto in cucina provvede a prepararmi i fuochi: sto ai fornelli fino alle 21,30-22!
La giornata non finisce prima di aver visto le ultime mail e aver preparato il programma del giorno seguente. Questo se non ci sono impegni istituzionali o con le banche in valle. Ritmo serrato!
Devo dire che quest’anno mi sento molto libera perché è superato l’impegno della costruzione del wellness e della nuova ala del Riglar lanciata la scorsa primavera. Forse devo trovare qualcosa d’altro da fare?”
– Ma il tempo libero?
“No comment! Si, se salta qualche riunione certe volte mi sembra di andare in vacanza, e la mia salvezza credo sia il fatto che dormo molto profondamente. Sarà forse l’aria di Sauris? Questo mi aiuta a rigenerarmi bene e a mantenere la calma e se non facessi questa vita, probabilmente sarei una gran dormigliona, forse anche una pigra. Ma forse è anche la natura stessa del luogo in cui vivo che me lo permette, per me la pace di Sauris è unica al mondo.
Il tempo libero è comunque spesso in montagna e appena posso, scappo.
Cerco di farmi sempre alcune uscite di ciaspole in inverno e passeggiate nei boschi d’estate. In autunno mi piace andare per funghi col “cjagnùt” (il cane di razza “chira”, ultimo acquisto in famiglia che sta facendo disperare mia mamma). L’estate è spesso a ritmo serrato dedicato agli ospiti del RiglarHaus e così ascolto volentieri le loro storie di uscite, divertendomi molto.
Per il resto sto con la mia famiglia, solida ed unita, che rimane la base della mia forza interiore.”
Grazie Paola.
Noi che ti conosciamo possiamo solo dire “Paola Schneider del RiglarHaus, una gran donna”.
Marco Cestari & Sonia Battistutta
Una storia di famiglia, intervista a Paola Schneider