La vera Magia dello Zoncolan
La Carnia è regione alpina, con montagne degne di fama e antiche leggende, come le Dolomiti Pesarine, il Bivera (2.474 m.), il Crostis (2.251 m.), il Creta delle Chianevate (2.769 m.), il Coglians (2.750 m.), eppure, quando si parla della “montagna del cuore” in Carnia, la mente va al Monte Zoncolan.
Finche non sali a piedi lungo il “Gjalinâr“, il sentiero che d’estate si percorre da Ovaro, non si può comprendere e amare il significato di “Carnia”. E’ incredibile: solo 1.750 metri di altezza diventano un punto di riferimento leggendario. Dalla sua cima infatti si gode un panorama strepitoso che abbraccia tutta la Carnia, facendo comprendere che la Natura ha disegnato una regione e per mostrarla agli uomini ha messo lo Zoncolan al centro.
Se poi oggi i ciclisti di tutto il mondo vi giungono per cimentarsi in quella che reputano la montagna sacra per eccellenza – lungo la via “Kaiser” che è considerata da molti la salita più dura d’Europa, è solo perché lo sport insegna quello che i tempi frenetici possono farci dimenticare: lo Zoncolan resta, la gente passa.
Questo cuore alpino della Carnia è oggi prevalentemente conosciuto come un punto di riferimento per lo sport. D’inverno per gli sciatori con oltre 30 km di piste, nelle altre stagiono per il ciclismo, il Giro d’Italia, e il trofeo Kaiser una classica del Running che si corre “al buio” senza conoscere il tempo degli avversari, salendo da due versanti – il “Grande” da Ovaro e il “Piccolo” da Sutrio.
Ma c’è un Monte Zoncolan più segreto e meno conosciuto.
La natura di questo monte richiama un fascino particolare per la sua natura, che è divenuto motivo di radicamento di alcune delle tradizioni carniche più antiche, alcune delle quali continuano ad essere coltivate nello stile di vita dei paesi che vivono sulle sue pendici.
La vera magia dello Zoncolan
A Sutrio, Ravascletto, Ovaro, ma soprattutto nella natura del monte trova riferimento rigenerante la tradizione popolare. Tradizioni anche qui vere (e non di stimolo commerciale) in cui rivivono leggende e sogni di quel popolo invisibile della natura, dei sbilfs, della magia dei fiori. Corona il tutto una vegetazione ancora selvaggia, mistica d’inverno e lussureggiante d’estate: è una natura che si trasforma e che rivela come tutto ruota nel tempo e nella dimensione fisica di questo Monte.
Qui a Sauris siamo abituati a riconoscere la sapiente interazione che gli elementi della natura possono esercitare sulle persone: il monte Zoncolan infatti produce una varietà di piante officinali che rimangono d’utilizzo popolare tra la nostra gente. Durante l’anno sulle sue pendici si celebrano ancora riti antichi, come il Mac de San Giuan dedicato ai fiori o quello della fienagione – dove balli tradizionali intorno ai covoni di erba falciata sui campi dello Zoncolan – rievocano l’importanza di una “terra che nutre”. Non si tratta di eventi turistici, ma di un “sentire carnico” che è rimasto inalterato da più di 2000 anni.
La vera magia dello Zoncolan
Chi desidera compiere una gita, e godersi questa “cima magica” , RiglarHaus vi accoglierà per suggerire da dove cogliere al meglio l’essenza di questa montagna. In ogni stagione.