Pittori a Sauris. Molti sono gli artisti giunti nella nostra valle. Ne arrivano molti in tutte le stagioni. Giungono sicuramente da tutto il Friuli ma anche da oltralpe, dalla Slovenia, dall’Austria, dalla Germania. Perchè la scelta di Sauris? Scopriamo Oggi vi raccontiamo di uno in particolare… ma prima…
Quale atmosfera trovano i pittori a Sauris?
Sarà forse per la luce, gli scorci o la dimensione stessa della natura dove pare che il tempo si sia fermato… o perchè amano la nostra gente, semplice e conviviale, con cui si può sentire ancora lo spirito umano di chi vive secondo i ritmi delle stagioni, o perchè la nostra birra è qualcosa che si distingue tra i tanti (ottimi) vini friulani. Di certo chi ama la pittura qui trova un’ispirazione genuina, una sorta di “connessione” diretta con ciò che desidera raffigurare attraverso i colori.
Pittori a Sauris
Arrivano, dipingono, ripartano e ritornano. Oggi vi raccontiamo accenni di storia di un personaggio straordinario, Mario Solazzo, “Maestro carnico” come lui stesso si definisce. La passione per la montagna non avviene alla nascita. Solazzo nasce in terre marinare, a Novoli, in Puglia. Le esperienze adolescenziali lo conducono in terre italiane lontane, a Torino, e la pittura è ancora lontana. Ma presto avviene il contatto con la montagna ed è subito amore. Le Alpi carniche lo catturano per l’incredibile fascino e Sauris è regolare meta di vacanze prima da solo e poi con la famiglia che viene a formarsi. Le passeggiate per le malghe sono “palchi” di spettacoli incredibili che Solazzo, uomo con il colore del sud negli occhi, cattura con incredibile armonia sulle proprie tele. Celebri sono le sue opere in questo ambito, tra i borghi di montagna, i contadini nei campi, i tramonti sulle Alpri, il figlio raffigurato sotto il campanile di Sauris. Immagini, spettacoli, sensazioni… Presto le sue opere sono richiestissime e Solazzo avvia una vita artistica internazionale attivissima, con tante mostre a Londra, Stoccolma, Edimburgo Colonia, Salisburgo e nelle principali città italiane come Roma, Milano, Venezia, Firenze. Le sue opere si trovano oggi in tutto il mondo, ma Mario Solazzo ha mantenuto intatto il suo amore per le Alpi Carniche e per Sauris, dove torna con regolarità e piacere.
Mario Solazzo non è il solo ad essere rimasto “folgorato” dalla montagna. Non possiamo non ricordare Marco Davanzo, altro grande “maestro carnico”, scomparso nel 1955. Ancora oggi molti pittori esperti ma anche semplici appassionati giungono da ogni dove e si cimentano con la tavolozza, quasi un rito per tentare di “fissare nel tempo” quella serenità, quelle sfumature e quelle visioni di grande apertura che la montagna propone, particolarmente in autunno, stagione che rappresenta una “sfida d’eccellenza”, cioè la sfida di cogliere i colori cangianti in continua mutazione.
Pittori a Sauris
E’ una sfida antica, iniziata da Giovanni Pellis (1888-1962) che tracciò un quadro – il Viatico, divenuto famoso alla Biennale di Venezia del ’22, oppure da Giuseppe Barazzutti (1890-1940), allievo di Alessandro Del Zotto che visse a Sauris per circa tre anni, o anche da Arturo Cussigh (1911-1990), allievo di Morandi e amico di Carrà, Sironi, Campigli e Soffici, che riconosce questo suo tratto carnico, fatto di vera arte, sincerità assoluta, naturalezza e poesia“…
Di certo per cogliere gli aspetti magici e poetici della natura occorre essere autentici, soprattutto dentro. Perchè è questo che insegna la nostra natura: andare alle cose essenziali. Per questo chi parla per “sentito dire”, chi non giunge subito all’essenza, da queste parti stona…. Per questo preferiamo gli artisti, i tipi come il Solazzo, che riesce a far vibrare nei suoi quadri, la natura che qui impariamo a vivere sin da quando siamo piccoli.
Come avvenne allora con i Cussigh, Pellis e gli altri, chi viene oggi a Sauris, continua ad imparare a divenire un tutt’uno con la natura. Artisti che continuano a connettersi al segreto del luogo e a quello spirito che solo chi vive Sauris può cogliere.
Provare per credere.
PS:
proprio alcune sere fa sera un ospite del RiglarHaus ha espresso la propria intenzione di ritornare da noi con tavolozza e pennello. Ci ha chiesto chi potrebbe essere interessato ad un “rendez-vous”, una settimana dove pittori giungano da ogni dove per cimentarsi e riprendere quello “spirito carnico” che il Solazzo ancora ricorda. Sei interessato? Conosci persone interessate? Perchè no? E’ un’ottima idea e al RiglarHaus siamo pronti ad organizzarla. Scrivici!
4 commenti
….bellissimo articolo, sia nei miei riguardi, che dei grandi Mastri scomparsi. Sauris è bellissima, ma il merito va alle persone come la Signora Paola Grande donna. Mario Solazzo
Grazie Maestro delle sue parole e delle sue opere sempre attuali. L’aspettiamo a Sauris.
grazie Maestro! La aspettiamo al RiglarHaus magari come “patron” di una manifestazione dedicata a professionisti ed appassionati di pittura.
Sarebbe per noi un onore e una gran gioia avvicinare gli interessati all’arte della pittura in montagna. Siamo pronti a raccogliere le idee!
La Famiglia del RiglarHaus
un Caro ringraziamento a la signora. Sonia Battistutta per il bellissimo articolo sia nei miei riguardi, che dei grandi Mastri scomparsi. Sauris e bellissima ma grazie anche alle persone tipo La Signora Paola. Grande Donna………..Mario Solazzo